Curiosità

"Che è la giovine vita se non una scatoletta dorata, ma vuota, che aspetta solo d'essere empita?"

(foto: Novaro in una caricatura del pittore bulgaro Dobrinov))

"Nihil novi sub sole!"

"Che è la giovine vita

se non una scatoletta dorata, ma vuota,

che aspetta solo d'essere empita?"

Curiosità

Angiolo Silvio Novaro

poeta

romanziere

sceneggiatore

pittore

traduttore

Angiolo Silvio Novaro - Articolo di:

Onofrio Castellino

20 dicembre 1925

"Margherita di Savoia è, come tutti sanno, una squisita intenditrice di poesia, e da anni, per una cara consuetudine, non appena è giunta al castello di Bordighera, Ella vi chiama l’aristocratico poeta ligure per conversare alquanto con lui d’arte e di letteratura.

Il Cestello di Angiolo Silvio Novaro è, infatti, uno dei libri ch’essa predilige, ed è bello questo pensare che l’Augusta Dama riconforta lo spirito con i sogni alati e con le fervide fantasie del poeta d’Italia.

Di questo “genial dono” augurale di un poeta raffinato alla Maestà veneranda di Margherita di Savoia, la Casa Treves ha fatto un’edizione elegantissima"

Angiolo Silvio Novaro - Articolo tratto da:

Gazzetta del Popolo

24 settembre 1930

"Oggi c’è il “libro di Stato” per le scuole elementari, il libro unico per gli scolari di tutta Italia: comincia l’apertura dell’anno scolastico 1930-1931, nelle scuole e nelle case della Penisola. I bambini di Torino e quelli di Trapani avranno il medesimo libro sul quale chineranno gli occhi curiosi..."

Nel 1930 Angelo Silvio Novaro aveva proposto a Borgese la traduzione di “Ermanno e Dorotea”, il poemetto di Goethe: non gli fu accettato perchè nella collezione si ammettevano solo opere puramente romanzesche e narrative.

Angiolo Silvio Novaro - Articolo tratto da:

Corriere della Sera

19 febbraio 1932

"Si ha da Malta notizia che fra i passeggeri dell’idrovolante italiano della linea Roma - Tripoli costretto a scendere in mare grosso all’argo dell’isola l’altro giorno, c’erano gli accademici Ugo Ojetti e Angiolo Silvio Novaro con le signore.

Come tutti i passeggeri, essi sono stati presi a bordo del caccia inglese “BRILLIANT” e condotti a Malta dove, in ottima salute, parteciperanno ad una riunione culturale per la diffusione della lingua italiana."

Angiolo Silvio Novaro - Articolo tratto da:

L'Illustrazione Italiana

23 giugno 1935

Colloquio con Angiolo Silvio Novaro Di Nicola Moscardelli

"Della radio che opinioni avete?"

"Un miglior impiego di questo potentissimo mezzo di propaganda è certo augurabile. Perchè c’è un notiziario di sport e non uno di letteratura? Perchè l’esito di una corsa ciclistica o di una partita di calcio segnalata, e l’uscita d’un libro importante no?"

Angiolo Silvio Novaro - Articolo tratto da:

Il Lavoro

24 dicembre 1936

Poesia del Natale - Conferenza per radio di Angiolo Silvio Novaro

"Oggi alle 14,20 per invito del Ministro Alfieri, S.E. l’Accademico d’Italia Angiolo Silvio Novaro Parlerà alla radio sul tema “Poesia di Natale”. Tutta la Liguria ascolterà volentieri la voce del suo illustre figlio."

Angiolo Silvio Novaro

I Lasciti

Altri furono i suoi munifici lasciti. Si ricordò delle sue persone di servizio, di coloro che ebbero sempre per il Poeta quell’attenzione e quelle premure che la sua anima eletta meritava. In questa donazione nessuno fu dimenticato, poichè infatti 10.000 lire ognuno furono elargite a favore dell’autista, del cameriere, della governante, del giardiniere e della cuoca.

Inoltre lire 100 per ognun operario della Ditta Sasso e lire 50 per ogni operaia.

Lasciò anche lire 10.000 alla locale sezione del Club Alpino Italiano per restauri e migliorie al rifugio di Garlenda sul Saccarello.

Rifugio che era stato intitolato alla memoria del figlio Jacopo caduto eroicamente nella guerra del 15-18.

Angiolo Silvio Novaro dispose anche nel suo testamento un lascito di un milione a favore della Regia Accademia d’Italia per l’istituzione di premi e borse di studi.

Angiolo Silvio Novaro - Fascicolo:

La Riviera Ligure di Ponente

Maggio / Agosto 1897

Questo numero della rivista è dedicato, in particolare, ad Albenga ed a Portofino .

Da evidenziare le pagine delle recensioni dell'olio: una nota di modernità ed anticipo sui tempi per questa famiglia di grandi industriali oleari e letterati imperiesi.


(1897) - La Riviera Ligure di Ponente

Angiolo Silvio Novaro

L'estremo Momento

Il Poeta mantenne la mente lucida sino all’estremo momento: pochi minuti prima di spirare trovò la forza di scrivere queste affettuose parole per la consorte diletta:

“Un abbraccio a te. Ringrazia i dottori e lasciatemi morire in pace”

Jacopo Novaro - Testi tratti da:

Lettere di Jacopo Novaro ai suoi Genitori

G.B. Paravia & C - Prefazione di Onorato Castellino

"Aveva 13 anni. D’improvviso dalla spiaggia, ove si trova coi cugini, sale alla Casa Rossa a chiedere alla Mamma un favore. Ha avuto un’idea. Vuol fare insieme coi compagni un esperimento, e gli occorrono dei panni smessi, Perchè? Per addestrarsi al salvataggio.

Se qualcuno corre pericolo, e tocca buttarsi in mare, non si ha mai tempo di spogliarsi. Bisogna dunque provare e imparare a vincere le difficoltà del nuotare con addosso l’ingombro degli abiti.

Ci sono casi improvvisi in cui si fa quel che si può, mettendo a prova il proprio sangue freddo, l’audacia, la forza.

Jacopo aveva già preparato la miccia a tutte le spolette, per far entrare in azione tutte le sue artiglierie a tempo opportuno.

Si comprende quindi come sia stato spontaneo il gesto che gli valse la Medaglia di Bronzo al valor civile con questa motivazione del Ministro della Marina, in data 21 giugno 1914: “.....per il generoso ardimento con cui replicatamente tentò a nuoto di portare aiuto allo studente Biagio Arnaldo travolto dai marosi mentre bagnavasi con mare grosso alla marina di Oneglia il 9 luglio 1913, venendo sempre respinto da violente ondate e sbattuto contro gli scogli, finchè esausto di forze dovette rinunziare all’impresa”. "

Jacopo Novaro

Lettore Attentissimo

A 15 anni conservava religiosamente i piccoli atlanti. Su di essi non aveva solamente studiato la lezione quotidiana, ma vi aveva trasferito i suoi sogni ambiziosi di figlio d’Italia. Parrebbe che la geografia fosse in lui una ossessione.

Tutte le cartine dei suoi atlanti dove appare l’Italia settentrionale recano la rettifica dei confini. La sua.

Dipluvi e valli, passi e punti strategici. In tutte le cartine la stessa correzione. E’ segno che non improvvisava, e non correggeva a caso. La sua! Allora! E sembra un miracolo: quella correzione coincide punto per punto con i termini sacri a cui la Patria doveva giungere con la grande guerra.

Jacopo Novaro - Testi tratti da:

Giornale d'italia

17 ottobre 1913

Nel 1913 Jacopo mostrava alla Mamma con orgoglio, il Giornale d’Italia (17 ottobre 1913) recante in prima pagina la sua risposta a un articolo di fondo in cui si prospettava il pericolo di un isolamento dell’Italia come conseguenza della guerra Libica.

"Egregio signor Direttore, Il Journal de Geneve ha scritto che l’Italia s’era acquistata una posizione invidiabile fra le grandi Potenze quando, facendo parte della Triplice, ed amica nello stesso tempo della Francia e dell’Inghilterra, nelle capitali europee s’andava a gara a disputarsela. Sarà verissimo. Ma siamo sinceri: l’Italietta d’allora, alleata, amica, ecc. colle Potenze tutte, non era altro che un loro strumento..."

Laura - Lettera al Marito Angiolo

L'amore

"Caro tesoro, dici che hai bisogno di amore e di tenerezza: io non aspetto altro che il momento di essere con te, di circondarti di tanto amore, tante cure, tante dolcezze. Tesoro mio, sei la mia vita, sei tutto per me. Jacopo stesso scompare vicino a te..."

Laura

L'amore per il figlio

Quando Jacopo morì, i Novaro inviarono un’edizione fuori commercio delle sue lettere ad amici e personalità della cultura e della politica.

C’è una lettera inviata personalmente a Laura dalla moglie di Ugo Ojetti, Fernanda, particolarmente significativa per i sentimenti di amicizia in essa espressi:

“Udine, Ospedale Militare 15 ottobre 1917. Signora mia, ho letto le lettere del suo Jacopo. Lo ricordo bambino a Gressoney. Gloria a lui! Ho pianto lacrime di gratitudine per lui che ha dato con tanta semplicità la sua giovane vita per il nostro amato paese. E ho sentito tutto il suo dolore e il suo orgoglio di madre. Ha lui dato tutto il suo bene per la Patria più degna, più grande....”.

Un mese prima Ojetti stesso aveva scritto:

“Mia gentile Signora, reduce dalle ferie trovo sul mio tavolo il bel volume del suo eroico figliolo, colla dedica gentile. Ottima idea la sua di onorare la cara memoria, pubblicando lettere che hanno pregi (e io ho solo scorto il volume) di stile, voci commosse, ideali altissimi, sentimenti degni di voi e di lui. Terrò il libro fra i gioielli. A voi esso sia come il breviario del vostro dolore. Con affetto saluto l’illustre Poeta e a lei bacio le mani. Suo devotissimo....”

Diano Marina

Un Amore Nostalgico

Angiolo Silvio Novaro Amava Diano Marina di un amore nostalgico, di un amore filiale. Pur essendosi trasferito ad Oneglia, la città dei suoi natali rimarrà sempre viva nel suo cuore.

Lo dimostrano i lasciti, alla sua morte. Così si leggeva in un articolo del 10 maggio 1938:

-Deliberazioni del Podestà-

Con deliberazione ieri pubblicata il Podestà ha accettato il lascito di lire 50.000 disposto dal compianto Accademico d’Italia S.E. Angiolo Silvio Novaro con testamento olografo in data 7 maggio 1937, depositato con verbale a rogito notaio Bernardino Re di Imperia.

Nel suddetto testamento, per la parte che riguarda Diano Marina, è detto testualmente:

“Dopo il mio decesso versare al Comune di Diano Marina lire centomila, e cioè cinquantamila per l’Ospedale e cinquantamila per il prolungamento del marciapiede lungomare di levante e miglior sistemazione del pubblico giardino do altro provvedimento che contribuisca al maggior decoro del =mio paese natale=“

Diano Marina - Articolo tratto da:

Il Mattino d’Italia di Buenos Ayres

Sempre grazie ad Angiolo Silvio Novaro, il nome di Diano Marina varcò l’Oceano e Il Mattino d’Italia di Buenos Ayres il 23 luglio 1930 pubblicava questo articolo intitolato “DIANO MARINA CITTA’ D’AMOR”:

Angiolo Silvio Novaro, il delicatissimo cantore che a questa terra votò la sua vita austera disse che Iddio fece un semplice paese e al sole lo distese chiudendolo al mondo vile, al mondo vano, formò in terra un paradiso-piccoletto, umile, piano-poi su lastra d’oro inciso-scrisse il nome di Diano.

E’ ben detto. Non è possibile esprimere meglio ciò che sia Diano sulla riviera di ponente, ciò che sia questa piccola e deliziosa cosa che il mare accarezza eternamente e che eternamente si profuma con la grazia dei suoi fiori e dei suoi colori.....

Diano Marina - Articolo di Alessio Maria Solfo, tratto da:

Giornale di Genova

Come nacque la poesia “A Diano Marina” di Angiolo Silvio Novaro - 16 marzo 1938

“Prima di lasciare questo mio luogo natio le stringerei volentieri la mano. Può passare uno di questi giorni al “Paradiso”? Mi troverà dal 14 alle 15,30”.

Cos’aveva scritto a me A.S.N. In un lontano marzo prima di congedarsi dalla sua diletta Diano Marina, che teneramente amava, dopo un breve soggiorno ivi trascorso in un mare di dolci ricordi.

Eravamo nel 1924.

Vi andai, e dall’Hotel Paradiso mi portò alla sua prediletta “Casa Rossa”, dove in un assai più lontano e triste marzo doveva, poi, Egli chiudere gli occhi per sempre. In quel colloquio, in cui l’insigne Poeta fu di una affabilità senza pari, io lo pregai vivamente di comporre una delle sue delicate poesie per l’Album della “Pro-Diano”, della quale ero allora segretario.

Aderendo di buonissimo grado alla mia viva preghiera Angiolo Silvio Novaro Mi rimandò poco tempo dopo, l’Album su cui Egli aveva scritto la richiesta poesia, con quella caratteristica e armonica scrittura che è prerogativa delle intelligenza superiori.”

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